Gottfredson |
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| Dopo appena tre albi la continuity torna alla grande con un albo che si preannuncia cruciale. L'ambiente di Washington ben si presta alla trama ricca di intrighi politici. Si riprende un po' da dove ci avevano lasciato alla fine del numero 48, con la minaccia degli antichi profetizzata da Cavallo zoppo e il conflitto interno alla volta nera combatutto tra Hogan e la fazione fedele ad Aiwass. E in questo conflitto interno la metafora scacchistica all'interno della storia è assai azzeccata, visto che la guerra privata di Hogan assomiglia proprio ad una partita di Scacchi con continui cambi di situazione e mosse ben studiate. Come un'abile giocatore Hogan muove le sue pedine per sfoltire le schiere avversarie, è disposto anche a sacrificare i suoi stessi pezzi e a esporsi rischiando tutto per far scattare la trappola che assesta il copo finale. Ned e Poe in realtà possono fare ben poco in questa partita che segue un coppione già scritto.
Il finale è più un inizio che una conclusione, Ned ora dovrà affrontare il figlio della tredicesima luna, l'ultimo antico rimasto, mentre Hogan inizia una nuova scalata verso il potere in cui sembra nulla potrà contrastarlo. Inutile aggiungere che non aspetto altrò che riprendere la lettura.
Per quanto riguarda i disegni sono molto deluso, Milazzo sembrava aver ben poca voglia di disegnare... e poi mi piacerebbe sapere perchè Ivo disegni sempre Ned come se fosse cinese. Molto bella ed efficace la copertina.
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